- 22 Novembre 2016
- Posted by: Mudi
- Categoria: Eventi
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Sabato 19 novembre si è svolta la serata di presentazione con della mostra: Castel San Pietro Romano e i suoi monumenti. Proposte progettuali sul patrimonio architettonico: il contributo universitario.
Grande ed entusiasta il pubblico che ha preso parte all'iniziativa che si è aperta con i saluti del Sindaco Gianpaolo Nardi, che ha sottolineato l'importanza del confronto e dell'occasione di poter esporre i lavori di tesi dei giovani neo laureati del territorio, che appartengono alle due Università di Roma, Sapienza e Tor Vergata.
A seguire la direttrice del Museo Diffuso, Roberta Iacono, curatore della mostra, ha introdotto il tema della Esposizione, lasciando la parola alla dott.ssa Sandra Gatti, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma, la provincia di Rieti e l'Etruria Meridionale, che ha aperto i lavori con una conferenza incentrata sul circuito della Mura Poligonali di Praeneste e sui recenti ritrovamenti archeologici avvenuti su un tratto delle mura poligonali nel territorio di Caste San Pietro, che hanno permesso di datare alla fine del VI- inizi del V secolo a.C. una parte del circuito.
Con il secondo intervento della dott.ssa Iacono si sono messe a fuoco le trasformazioni urbanistiche della città in epoca post antica, profondamente segnate dagli assi viari antichi, ma che nel tempo hanno creato nuove ed interessanti zone di ampliamento, sfruttando anche l'orografia del territorio che ha resto il borgo di Castel San Pietro Romano inespugnabile per molti secoli. Fino a giungere alle grandi trasformazioni urbanistiche volute dai Barberini che hanno dato l'assetto che ancora oggi conosciamo e l'edificazione di Palazzo Mocci alla metà del XVIII secolo. Al termine dell'intervento, sono stati presentati i lavori realizzati dagli studenti e dai laureati, che si sono occupati del circuito di mura poligonali, della Rocca dei Colonna e di Palazzo Mocci.
La parola all'arch. Roberto Pinci, che ha esposto alcuni dei suoi lavori di restauro architettonico eseguiti per conto e in collaborazione della Soprintendenza Archeologica del Lazio, tra i quali il restauro dell'Aula Absidata all'interno del Complesso degli Edifici del Foro di Praeneste e delle mura poligonali di Alatri, dove, come affermato dall'arch. Pinci, si è riusciti a svolgere nel migliore dei modi questi interventi perché si è fatto un lavoro corale e sinergico tra diverse professionalità che ha permesso anche di osare, sperimentando nuove soluzioni che ad oggi sono prese ad esempio nei restauri similari.
Un ruolo chiave, in particolar modo per i giovanissimi professionisti neolaureati presenti in sala, lo ha svolto l'arch. Agapito Fornari, Incaricato Diocesano per i Beni Culturali, riportando, con semplicità, alcuni aspetti fondamentali della professione, mettendo a fuoco il ruolo del Responsabile Unico del Procedimento e le complessità con le quali i tecnici si confrontano ogni giorno nell'espletamento della professione, sollecitando inoltre, dati i recenti accadimenti sul patrimonio culturale in seguito al terremoto di Amatrice, una maggiore aderenza della norma alla realtà, più stringente e che si mantenga aggiornata alle nuove tecnologie e materiali a disposizione.
La discussione aperta dalla prof.ssa arch. Daniela Esposito, direttrice della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio della Sapienza Università di Roma, ha messo in luce quanto sia complesso e pieno di sfide l'ambito professionale del Restauro Architettonico, portando come esempio diverse soluzioni, anche forti, adottate in contesti esemplari, che sono ancora oggi spunto per nuovi interventi. Inoltre ha espresso un grande apprezzato per il lavoro di costruzione di sinergie e di studi che si sta realizzando sul patrimonio culturale di Castel San Piero Romano. Un modo per conoscere e far conoscere quanto di bello ed importante si ha nel territorio.
A seguire, la prof.ssa arch. Nicoletta Marconi, con cui l'amministrazione di Castel San Pietro ha attivato una convenzione per lo studio dei monumenti, ha espresso l'importanza della conoscenza e del ruolo dell'università nel formare i giovani professionisti che, attraverso il percorso di studi, andranno poi ad interagire con i monumenti per la loro conservazione.
Ha chiuso i lavori la dott.ssa Sandra Gatti, che ha messo in luce il ruolo, molto complesso della Soprintendenza, che attraverso lo studio e diverse forme di collaborazione con le università, i professionisti e le amministrazioni, ha il compito della tutela, della conservazione del Bene Culturale. Riferendosi in particolar modo ai beni culturali del territorio la dott.ssa Gatti ha sottolineato l'importanza del compito dell'educazione al patrimonio, alla quale lavora da molti anni, al fine di aumentare la consapevolezza nei cittadini dell'importanza e del valore che i beni culturali hanno, con particolare riferimento ai giovani, instillando loro il seme della consapevolezza della storia del territorio in cui vivono, per generare in loro la sensibilità e la voglia di proteggerlo e conservarlo.
In conclusione il Sindaco ha voluto omaggiare i giovani neo laureati consegnato loro un attestato di partecipazione alla mostra.






